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Il ghiacciaio dei soldati-mummia |
Scritto da SEO - 08-22-04 10:29 - 3205 risposte |
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Peio, sono a testa in giù, nelle loro divise, a 3640 metri d'altezza Combatterono la battaglia di Punta San Matteo nel 1918 Il ghiacciaio dei soldati-mummia Corpi intatti dopo 86 anni Il direttore del museo che li ha individuati: sembravano rocce I militari saranno sepolti nell'ossario del Tonale

I tre corpi dei soldati austriaci PEIO (Trento) - Dormono appesi, a testa in giù, come pipistrelli, le gambe incastrate nel ghiaccio, la testa fuori, le mani penzoloni. Dormono stretti, uno accanto all'altro, su una parete alta, ripida e dritta come un muro senza fine, a 3.640 metri d'altezza. Sono ancora infilati nei brandelli delle loro divise, uno porta ancora addosso un cinturone di cuoio, un altro ha vicino una borraccia verde, di ferro. Sono tre soldati austriaci del terzo reggimento dei Kaiser Schutzen, una compagnia d'alta montagna che ha combattuto su queste cime durante la prima guerra mondiale. Sono morti il 3 settembre del 1918, nel corso della battaglia, vittoriosa per gli austriaci, di Punta San Matteo. I loro corpi, mummificati, li ha restituiti, 86 anni dopo, il ghiacciaio che si ritira. E' la prima volta che dei corpi di soldati caduti vengono rinvenuti interi. Gli uomini del soccorso alpino di Peio tenteranno oggi con l'elicottero, se il tempo sarà buono, di recuperarli. Poi avranno una sepoltura cristiana nell'ossario militare del passo del Tonale.
La scoperta, subito comunicata alle autorità austriache e ai circoli militari di Innsbruck che tengono vivo il ricordo della battaglia del San Matteo come una pagina di "orgoglio alpinistico militare tirolese", si deve a un uomo che da vent'anni cammina su e giù per il ghiacciaio in cerca delle tracce lasciate dalla storia. "Per non dimenticare - dice - e per rispetto di chi è caduto, indipendentemente da che parte stava, per difendere i propri confini". L'uomo è ruvido e forte, di poche parole, ha il passo di uno stambecco e lo sguardo di un'aquila. Magro, bruno, la pelle segnata dal sole, si chiama Maurizio Vicenzi, ha 42 anni ed è sposato, di mestiere lavora negli impianti a fune della valle, è un volontario del soccorso alpino, ma per passione fa il "recuperante". Raccoglie tutto quello che trova, quello che il ghiacciaio sputa fuori, d'estate, quando piano piano un po' si scioglie, si riduce, qualche metro quando fa più caldo, a volte solo qualche centimetro. Quello che ha trovato, insieme a un pugno di amici con lo stesso pallino, lo ha raccolto in un piccolo museo della grande guerra che ha aperto a Peio, in una casetta, l'anno scorso, e di cui è il direttore. Fucili, mitragliatrici, bombe, pistole, munizioni, sciabole, scarpe, guanti, cappelli, vestiti, ma anche piatti, forchette, coltelli, occhiali, pipe, calamai, borracce, badili.
I soldati austriaci li ha trovati venerdì. Era tanto che sognava una scoperta così, finora aveva trovato solo ossa spezzate. Ma sapeva che lassù, sotto i ghiacci del gruppo Ortles-Cevedale, dove nel '15-'18 si combatté una delle guerre più lunghe e più folli tra gli austriaci e gli italiani, dentro un freddo cane, sopra i tremila metri, su un fronte lungo cinquanta chilometri, dovevano essere rimasti a dormire dei soldati per tutti questi anni. Perciò come fa spesso, tutte le settimane, è partito presto l'altro giorno, alle sei del mattino, e ha camminato da solo, per cinque ore, verso il ghiacciaio "Dei Forni", uno dei più grandi d'Europa, sulla catena delle "13 Cime" del gruppo dell'Ortles. E' il luogo dove giacciono "color che da opposte sponde per un pugno di sassi hanno pagato la lor vita", come dice una poesia di Sergio Brighenti. Il tempo era un po' incerto, il cielo tappezzato di nuvole grigie. La sorpresa, insieme a un raggio di sole pallido, alle undici del mattino, sotto al Pizgiumel, una delle tredici cime, a 3.640 metri d'altezza.
Ramponi ai piedi e racchette in mano, Vicenzi cammina lento, prudente ma sicuro ("è sempre pericoloso"), su un crinale del ghiacciaio, non molto lontano dal vecchio confine austriaco. All'improvviso "sente" qualcosa, come un presentimento. Si allontana dalla "traccia" del crinale e si sporge giù, verso una pendenza che porta a una parete ripida, di ghiaccio, a strapiombo. E' qui, una ventina di metri più sotto, che scorge, sul manto candido del ghiaccio, come una macchia scura. "Sembrava una roccia". Prende il binocolo. Altro che roccia. La prima immagine che gli arriva agli occhi è una mano. "Orco...!". Una mano scura, mummificata, chiusa quasi a pugno, che spunta da un grumo di stracci scuri che sembrano vestiti. L'ha trovato, finalmente l'ha trovato. Il cuore gli batte forte. Decide di scendere lungo la parete ghiacciata. All'indietro, a piccoli passi, con molta attenzione, lentamente, infilando i ramponi nel ghiaccio con colpi secchi e decisi e aiutandosi con le racchette. Dopo una decina di minuti è sul posto, e vede che non c'è solo un soldato ancora mezzo sepolto. Sono tre, tutti austriaci, li riconosce dai brandelli delle divise. Sono appesi, a testa in giù, come se fossero i vestiti a trattenerli, fuori dal ghiaccio si vedono nitidamente due teschi, le schiene, sei mani dalla pelle rinsecchita, come mummificata, e il collo e lo scheletro di un terzo che non ha più la testa. Dentro al ghiaccio, le gambe. Sono ammassati, uno addosso all'altro, come se fossero stati sepolti dai compagni dopo la morte in battaglia.
Il "recuperante" è sicuro, sono morti il 3 settembre del '18 nella battaglia di Punta San Matteo (m.3.684), uno dei punti strategici di quella impossibile guerra tra le nevi eterne, quando gli austriaci, in un giorno di nebbia fitta, riconquistarono la cima e il monte Mantello (m.3.537), che avevano perduto, ad opera degli italiani del "Battaglione Skyatori Ortler", meno di un mese prima, il 13 agosto. L'attacco austriaco fu violentissimo, ricorda lo storico Tullio Urangia Tazzoli, con un potente fuoco di artiglieria e lancio di gas asfissianti durato tre ore. Le nostre difese furono completamente distrutte, le gallerie di ghiaccio scavate dai soldati crollarono, e le perdite furono gravissime. "La situazione è terribile - raccontò il tenente Alfredo Egizi, che rimase ferito nella battaglia - la pioggia dei blocchi di ghiaccio continua, ogni proiettile di artiglieria è un tratto di galleria che crolla, un nuovo sepolcro... ". Ma anche la vittoria austriaca fu effimera. Solo due mesi dopo "la travolgente nostra avanzata vittoriosa riconsacrava, per sempre italiane, le due vette testimoni di tanti eroismi". Rimasero a migliaia, di una parte e dell'altra, a dormire sotto quei ghiacci eterni. Ai tre austriaci svegliati dal ghiacciaio adesso sperano di poter dare anche un nome. |
Visitato 7109 volte - ultima
Rispondi di Visitatore_Guest
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Pocket PC |
Scritto da NightStalker - 08-18-04 22:11 - 1 risposte |
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Ragazzi ho visto e provato da mediaworld un Palmare e devodire che sono rimasto sconcertato.....mo so andato in fissa....è piu forte di me...di seguito alcune immagini di due palmari che ho adocchiato....un HP e un DELL...tutti con il nuovo OS WINDOWS MOBILE 2003 Second Edition che permette di visualizzare al contrario loschermo per ottenere un display simile a quello del PC....
AD es

DELL Link DELL
DEll Review DEll Review 2
HP Link HP
Voi che dite?? Ho escluso ASUS e TOSHIBA il primo perche dicono nn sia il max il secondo perchè costa troppo.....voi che ne pensate??
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Visitato 327 volte - ultima
Rispondi di SEO
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Google quotato in borsa |
Scritto da SEO - 08-18-04 20:42 - 67 risposte |
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Forse già domani il debutto al Nasdaq del motore di ricerca Dimezzato il valore massimo previsto per il collocamento Google, c'è il via libera della Sec Ma cala il valore della quotazione Offerte 6 milioni di azioni in meno. Scende del 26% la "forchetta"

MOUNTAIN VIEW - E' arrivato l'atteso via libera della Sec, la Consob statunitense, all'ingresso in Borsa di Google. Ma il valore del collocamento è stato bruscamente ridemensionato dopo la decisione del motore di ricerca di ridurre sensibilmente il numero di azioni oggetto del collocamento, nonché la forchetta di prezzo prevista per acquistare ogni azione.
L'assenso della Sec al collocamento è arrivato con ventiquattro ore di ritardo rispetto al previsto. Le azioni di Google saranno trattate al Nasdaq, probabilmente già da domani, sotto il simbolo GOOG. La forchetta di prezzo per ogni azione, prevista inzialmente tra i 108 e i 135 dollari, è stata ridotta ad un range variabile tra gli 85 e i 95 dollari.
Un significativo ridimensionamento che si accompagna alla riduzione del numero di azioni oggetto del collocamento: gli attuali azionisti del motore metteranno a disposizione 5,5 milioni di titoli al posto degli 11,6 milioni previsti inizialmente. L'effetto combinato di queste due mosse riduce il valore massimo dell'Ipo a 1,9 miliardi di dollari, contro i 3,3 miliardi precedentemente ipotizzati. La valutazione complessiva di Google raggiungerà al massimo i 26,8 miliardi di dollari, circa 10 miliardi in meno del previsto.
La forchetta fissata originariamente da Google era apparsa troppo alta a molti analisti, che avevano ipotizzato un brusco calo subito dopo il collocamento. Anche molti grandi investitori si erano detti fiduciosi di poter ottenere le azioni di Google ad un prezzo significativamente più basso dei 108 dollari.
Google, che ha deciso di assegnare le sue azioni tramite un inedito meccanismo online chiamato "asta olandese", aveva chiesto alla Sec di dare il via libera alla quotazione martedì entro le 16 di Washington Dc, le 22 in Italia. A quel punto, la compagnia avrebbe potuto fissare il prezzo minimo di collocamento, iniziando l'Ipo vera e propria e distribuendo le azioni agli investitori che, nell'asta, avessero offerto almeno il prezzo minimo. Il titolo Google avrebbe potuto essere trattato sul Nasdaq fin da mercoledì pomeriggio. Ma la luce verde della Sec è arrivata solo oggi.
Prima di dare il suo via libera, la Sec aveva chiesto ragguagli su un'intervista rilasciata al mensile Playboy dai fondatori di Google, Sergey Brin e Larry Page. Bisognava chiarire se l'articolo, nel quale i due si soffermano sulla quotazione e sulle sue conseguenze, violasse il periodo di silenzio obbligatorio prima di un'Ipo. Negli ultimi tempi, Google aveva avuto vari intoppi con la Sec sulla strada della quotazione. Alcune settimane fa, il motore aveva ammesso di aver violato alcune regole federali avendo distribuito, negli ultimi tre anni, milioni di azioni ai suoi dipendenti senza registrarle. |
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Rispondi di Visitatore_Guest
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Crunch time |
Scritto da SEO - 08-17-04 22:32 - 0 risposte |
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GIOCA SUBITO!
Ma quanto può essere bello sto giochetto?
Siete gli unici sopravvissuti ad un'epidemia di "ZOMBISMO" in un edificio pieno di uffici: la vostra unica salvezza sta nella capacità che avrete nel farvi largo fra decine e decine di zombie, con una pistola (occhio che i proiettili finiscono, e dovete raccogliere le munizioni a terra), e con i medikit che troverete in giro per il palazzo! |
Visitato 322 volte -
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